La guerriglia marxista delle Forze armate rivoluzionarie colombiane sta per liberare il generale Dario Alzate. Lo ha confermato il presidente Manuel Santos, dichiarando di aver ricevuto «le coordinate e il luogo esatto» e di aver già dato istruzioni perché il prigioniero possa essere consegnato alla Croce Rossa: non entro questa settimana come inizialmente previsto, ma «per la prossima». Continue reading…
Ecuador, ricorso alla CPI contro la Chevron
Una sentenza storica. Così, nel febbraio del 2011, tutti i media mondiali avevano commentato il provvedimento di una corte dell’Ecuador che condannava la Chevron a pagare un risarcimento di 9,5 miliardi di dollari. La multinazionale petrolifera statunitense era stata infatti dichiarata responsabile di inaudite violazioni ambientali durante gli oltre due decenni di attività estrattiva nella provincia amazzonica di Sucumbios. Fra il 1967 e il 1990 la Texaco, successivamente acquistata da Chevron, aveva violato anche i più minimi standard di tutela dell’ambiente. Continue reading…
Un rifugio in fondo al Messico
Se cercate il confine meridionale degli Stati Uniti d’America, dovrete raggiungere El Ceibo, nello Stato messicano di Tabasco. Questa è una delle porte d’ingresso nell’America del Nord, come Lampedusa lo è per l’Europa. Qui, ogni giorno, “sbarcano” decine di migranti centroamericani, dopo aver attraversato su pick-up o bus sgangherati la foresta del Petén, in Guatemala.
Chi oltrepassa la frontiera deve poi raggiungere Tenosique, una cittadina a cinquanta chilometri, per trovare un porto sicuro. Si chiama “La 72”, ed è un hogar e un refugio per migranti. La seconda parola non ha bisogno di traduzione, mentre la prima significa “casa” nell’accezione di “caminetto”, “focolare”, e serve a rendere l’idea di un’accoglienza vera, di uno spazio dove riparare e sentirsi protetti.
«Il Guatemala vittima di patti nefasti con le multinazionali». Intervista a Daniel Pascual Hernandez di Vía Campesina
“In Guatemala siamo vittime di un patto nefasto tra istituzioni di governo e grandi multinazionali”, dice al manifesto Daniel Pascual Hernandez, Coordinatore generale del Comité de Unidad Campesina (Cuc) e membro dell’organizzazione internazionale Via Campesina. Continue reading…
Tutti i punti oscuri della strage dei 43 studenti in Messico
L’immagine più forte delle molte manifestazioni di protesta che hanno riempito le strade del Messico nelle ultime settimane è la porta in fiamme del Palazzo Nazionale nella piazza del Zócalo di Città del Messico. Poco importa se il fuoco è durato solo pochi secondi, subito spento dai pompieri. Si protesta contro il governo federale per il massacro di sei persone e la sparizione forzata di 43 studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, avvenuti nel municipio di Iguala, stato di Guerrero, il 26 e 27 settembre scorsi. Il Messico si mobilita per opporsi a una violenza che da anni affligge il paese, con più di 100mila morti e più di 30mila desaparecidos dal 2006 a oggi.
EZLN, il potere diluito
Il nostro ruolo è orientare la società civile
con l’esempio della nostra democrazia interna.
Vogliamo darle tempo affinché possa cominciare
a far funzionare la nuova cultura politica
che consiste nel “comandare ubbidendo”,
come facciamo nelle comunità.
Comandante Tacho
Arturo mischia le carte e le riparte. Davanti a noi si estendono Los Altos de Chiapas, che in questa zona ricordano le colline toscane, anche se siamo a più di mille metri sul livello del mare. Dobbiamo vigilare la strada che inizia lontano e traccia una linea marrone sulle montagne verdi e dolci, dalla vegetazione bassa. Spesso alziamo lo sguardo dal tavolo di gioco, per assicurarci che non arrivi l’esercito. Anche se da più di un anno non entra nella comunità di San Felipe, l’assemblea ha deciso di continuare con i turni di guardia. Continue reading…