Stato d’emergenza in Guatemala dopo una nuova mattanza di indigeni e le conseguenti proteste. La zona interessata, il comune di San Juan Sacatepéquez, si trova nella parte ovest del paese. Lì sono stati uccisi 11 leader delle comunità indigene, in lotta contro le grandi imprese del cemento, che invadono i loro territori senza controllo. Altre quattro persone sono rimaste ferite dalle guardie della Cementos Progresos S. a., che hanno sparato contro i manifestanti, in lotta da oltre sei anni contro i progetti di cementificazione. Continue reading…
Chiapas: rimangono in carcere i tre indigeni tzeltales arrestati e torturati dalla polizia
Non saranno liberati i tre indigeni tzeltales arrestati e torturati la notte del 15 settembre scorso dalla polizia municipale di Chilón (Chiapas). Lo ha deciso ieri pomeriggio il giudice di Ocosingo Omar Heleria Reyes, che accusa i tre uomini di avere sparato a un poliziotto ferendolo. Continue reading…
Messico, ultimo scalo
Mentre l’aereo scende verso lo scalo Benito Juárez di Città del Messico, guardando dall’oblò, si ha la sensazione che la metropoli non finisca mai. In realtà, la distesa di di case che si appoggiano sull’altipiano messicano termina poco più a est dell’aeroporto, dove inizia la campagna di Texcoco. Continue reading…
Intervista a Italia Méndez: “Ad Atenco il corpo della donna usato come arma repressiva”
Nel 2008, undici donne che sono state vittime di torture sessuali durante l’operativo di Atenco hanno denunciato lo stato messicano presso il Sistema Interamericano di Diritti Umani, che potrebbe emettere una sentenza obbligatoria. Hanno inoltre promosso la campagna “Rompiendo el silencio”, iniziata nel maggio 2014, per far conoscere i casi di altre donne torturate sessualmente dallo stato messicano. Italia Méndez è fra loro, si trovava ad Atenco il 3 e 4 maggio 2006. Continue reading…
Sudamerica, gli ex dittatori: “Noi vittime come gli ebrei nella Germania nazista”
“Siamo vittime, discriminati e perseguitati come gli ebrei della Germania nazista, i cristiani dell’Iraq, gli schiavi del socialismo del 21esimo secolo”: a dirlo non i profughi siriani, gli ucraini o i palestinesi, ma gli avvocati e i figli di dittatori, generali ed ex-militari di Argentina, Cile, Perù, Colombia, Uruguay e Venezuela che si sono incontrati qualche giorno fa a Buenos Aires durante il Foro de Buenos Aires por la Justicia, la Concordia y la Libertad, organizzato dall’Associazione degli avvocati per la giustizia e la concordia. Continue reading…